26.11.12

Come farsi un frutteto, istruzioni per l´uso:

Il mio amico Stefan, 1 anno fá, ha avuto l´idea di comprarsi una fetta di terra per farci un piccolo frutteto. 
Dopo 1 anno di preparativi, dal punto di vista logistico(Stefan non ha l´auto) tecnico(googhellamento) e burocratico(permessi e sovvenzioni), mi ha chiesto di dargli una mano per piantare 9 alberelli(6 meli e 3 ciliegi) ed io ho accettato ben volentieri.
L´autunno é il periodo migliore per piantare questo genere di alberi perché possano approfittare dell’umidità invernale per radicare bene in modo da essere già vigorosi in primavera.



Quando sono arrivato, in lieve ritardo come al solito, quelli del vivaio avevano giá scaricato tutto, alberelli, pali, concime.
Le buche (cubiche da 50 cm. di lato) le aveva giá fatte Stefan in precedenza con un altro amico, ci hanno impiegato circa 1 ora per buca.



Abbiamo cominciato col piantare i pali tutori 

Ci siamo aiutati con un attrezzo da una decina di chili che dovrebbe chiamarsi battipali, vivamente sconsigliato a chi ha problemi alle articolazioni degl´arti superiori(dalla foto in poi lo alzavamo in 2)

Abbiamo versato nella buca un sacchetto di concime organico di origine biologica, che per la pianta é come una Red Bull.



Abbiamo steso ai bordi della buca una rete a forma di sacca ...

... che avrá la funzione di proteggere l´albero dagli attacchi sotterranei delle talpe.

Ecco finalmente il turno del melo che trasloca nella sua nuova residenza

Qualche badile di terra e si chiude la rete anche dall´alto

Ancora terra

Protezione in plastica per il fusto

Sacco di juta per proteggerlo dal gelo e dalla crescita di erbacce.
A questo punto l´unica cosa che potrebbe attaccarli é Al Qaeda.

e ancora terra

Taglio delle traverse per i pali tutori 
trapanamento

fissaggio delle traverse ai pali tutori

fissaggio con corda in Juta del fusto ai pali tutori



Alla fine é stata un´esperienza di grande soddisfazione, appagante.
In questi tempi dove il lavoro é fatto di servizi e domina il digitale ed il virtuale é una bella sensazione contribuire, nel mio piccolo,  a creare qualcosa di tangibile, permanente, utile all´ambiente e che renderá dei frutti, nel vero senso della parola.


PS
La donna con gli occhiali che ci ha dato una mano é la moglie di Stefan, al quinto mese di gravidanza.

8.10.12

Cannstatter Wasen


Sabato ci siamo incontrati con Paolo ed altri italians di Strasburgo a Stoccarda, per andare alla Cannstatter Wasen, una festa della birra simile all´Oktoberfest di Monaco di Baviera.

Questa Bierfest non ha nulla da invidiare alla cugina bavarese, presentando un numero di visitatori di tutto rispetto, circa 5-6 milioni contro i 6-7 dell´Oktoberfest.
La Cannstatter Wasen all´estero non é cosí famosa, ma proprio perché ci sono meno turisti stranieri la trovo piú pittoresca,  ho visto infatti molta piú gente vestita con gli abiti locali tipici.

E per non essere da meno, dopo quasi 20 anni di Germania, mi sono procurato una paio di "Trachten Lederhose" grazie ai quali riceveró in automatico la cittadinanza tedesca.

18.9.12

Cantina

Il mio amico Stefan ha comprato a Koblenz una casa costruita negl´anni 40.
Mi ha fatto vedere tutte le stanze, ma quando siamo arrivati in cantina ho visto un cartello su una porta che indicava l´entrata di un rifugio.
Si insomma quando hanno costruito quella casa hanno pensato di farci pure una stanza sotterranea per riparare la gente dai bombardamenti, che poi é stata pure usata.

Per un attimo mi son bloccato, quella porta mi sembrava che ci collegasse direttamente col passato, con anni non poi tanto lontani, ricordandomi quanto siamo fortunati a vivere in quest´epoca di pace.

11.9.12

Motocavalcata delle Ardenne - Olne(Belgio)

Sabato con Calo ed Ingo mi sono fatto la mia prima motocavalcata.

Il percorso di 110 Km. si sviluppava tra le Ardenne ed aveva un limite di partecipanti(moto + quads) pari a 300 (come il film su Sparta).

La partenza era prevista per le 5:00 del mattino ma io giá alle 3:00 ero sveglio come una civetta belga, nervosissimo.
Sul letto mi ponevo domande tipo:

Il percorso sará troppo ripido e sconnesso?
Fangoso ?
Pozze profonde ?
I quad mi urteranno ?
La mia moto non sará troppo pesante ?
Le mie gomme sono troppo usurate ?
Il mio fisico non allenato cederá ?
I miei polsi infiammati reggeranno?
Mi perderó per strada ?
Cadró ?
Mi faró male ?
Romperó qualcosa sulla moto ?
Cederó prima della fine ?
Verró rapito dagli alieni ?


Ora che sono tornato conosco tutte le risposte.
Tutte "SI" tranne l´ultima.

Per me é stato un incubo !!

Prima, per la preoccupazione di non sapere cosa mi aspettava.
Durante, per la fatica massacrante e le cadute.
Dopo, per i dolori provocati dalle ripetute cadute.

è solo un caso se non mi sono fratturato niente, come invece é successo ad altri partecipanti.

Dei 110 Km. ne ho fatti solo 80, dopo la quinta caduta ho pensato di non approfittare troppo della fortuna, e se c´avessi pensato dopo la quarta non avrei rotto la freccia, che tutto sommato é niente, questo dimostra la robustezza KTM, peccato che il mio modello non é adatto a questi percorsi cosí stretti.
La mia 640 LC4 é nata per i lunghi raid africani.
Io ero l´unico coglione con una moto da 150 Kg.
Mentre gli altri avevano roba da 100-115 Kg.
E 40 KG. in piú che ti scappano dalle mani si sentono.

Ora che fisicamente stó un po´meglio ci rido sopra, ma non só se ripeteró l´esperienza, di sicuró non cosí impreparato.











6.9.12

Alex Zanardi: Medaglia d´oro alle paralimpiadi

Ció che conta nella vita non è dove riesci ad arrivare, ma quanta strada hai fatto da quando sei partito.

23.8.12

Juwi & Tesla


Matthias Willenbacher ed Elon Musk, forse tra di loro non si sono mai incontrati , ma nel mio cervello ci sono delle sinapsi che li collegano per il loro successo in tempo di crisi, il loro carattere schivo, la loro positivitá.

Sabato scorso la Juwi, un´azienda di successo con oltre 2000 dipendenti che opera nel campo delle rinnovabili, con sede nei pressi di Magonza, ha tenuto una giornata di porte aperte, ci sono andato, c´ero giá stato 2 anni fá, ed ho avuto nuovamente l´impressione di venir proiettato 20 anni nel futuro, ho visto, oltre al fondatore Matthias Willenbacher  cose interessantissime:

- Gli edifici che costituiscono la sede aziendale, in legno a 3 piani, costruite con il principio casa-passiva, che producono piú energia di quella che consumano.
- Condizioni di lavoro da sogno, infatti anche quest´anno Juwi ha vinto per il terzo anno consecutivo il premio come „Great Place to Work“.
- il parco macchine aziendale, parcheggiato ovviamente sotto a pensiline fotovoltaiche,  in gran parte formato da auto elettriche.

Ed é qui, nel parcheggio, che facendo una chiaccherata con gli autisti delle varie Opel Ampera, Toyota Prius, Mercedes E-Cell, che ho voluto chiedere secondo la loro esperienza quale fosse la miglior auto elettrica, e tutti senza esitare mi hanno detto Tesla, é lei che definisce lo standard del mercato.

Beh un po´ mi ha sorpreso sentire dei tedeschi, che mettono da parte l´orgoglio motor-nazionale e stravedono per un´auto americana.

Tesla é famosa, ma sinceramente non le davo molti anni di vita, mi immaginavo venisse divorata dalle multinazionali dell´industria automobilistica, forti dei loro know-how, rete vendita e legami politici.

Ed invece, googhellando sul suo fondatore, Elon Musk, mi pare stia accadendo un po´quello che é successo con l´Iphone quando ha sbaragliato le varie Nokia, Sony e Motorola, é l´outsider che rivoluziona il mercato.

19.8.12

Bagno al fiume



Stasera, verso il tramonto, una coppia di amici é passata a prendermi in bicicletta per  fare il bagno nella Mosella, che come il Reno dista da dove abito poco piú di un chilometro, il Reno peró con le sue correnti é troppo pericoloso per nuotarci.

E`stata una bella esperienza, mi sembrava una cosa d´altri tempi, quando ancora non c´erano le piscine.

L´acqua era abbastanza pulita, almeno cosí sembrava, e la temperatura era ideale, un paio di gradi in piu´del nostro Adriatico, la cosa che mi é piaciuta di piú era il traffico dei mercantili e delle chiatte di carbone, che ti passano a 20-30 metri, se hai le orecchie immerse sott´acqua, senti chiaramente le loro eliche, ed hai l´impressione che ti piombano alle spalle,.

Al termine annesso picnic sulla riva.


17.8.12

Germania cerca operai stranieri «Niente movida resto in Spagna»

Di Marina Mastroluca:

Una crescita dello 0,3 per cento nel secondo trimestre dell’anno. Gli economisti tedeschi temono che possa essere l’ultima buona notizia, la frenata è nell’aria, il Pil potrebbe cominciare a declinare anche a Berlino, a fine settembre si tireranno le somme.

Ma per il momento, l’industria tedesca sembra avere tutt’altro problema: trovare lavoratori specializzati per stare dietro alla produzione. E visto che in casa non ce n’è più, imprenditori e associazioni tedesche hanno puntato sull’Europa meridionale, dove la crisi divora posti di lavoro e, soprattutto tra i giovani, le prospettive sono magre. Soggiorni sul posto, per conoscere fabbrica e dintorni. Lezioni a scuola, contatti con le università. La Confederazione tedesca dei lavoratori specializzati, Zhd, si è rivolta persino alla chiesa spagnola, sperando di riuscire a riempire i posti vuoti nella regione dell’Emsland e nelle altre località che trainano il successo tedesco. Finora la risposta è stata al di sotto delle aspettative.

A maggio c’è stato un aumento del 6.5 per cento dei lavoratori immigrati da Spagna, Portogallo, Grecia e Italia: in 28.000 hanno fatto la valigia per il nord che promette paghe certe e solidità. Ben di più sono arrivati dalla Polonia e dall’Europa dell’est, con un aumento del 36 per cento, 94.000 nuovi arrivati. A sentire lo Spiegel la Germania è un grande ufficio di collocamento, aperto all’Europa meridionale. Si cercano ingegneri e laureati, ma anche elettricisti, saldatori, muratori e badanti. Le imprese corteggiano i possibili nuovi immigrati, promettono formazione, corsi di lingue, futuro. Giornalisti portoghesi sono stati invitati a visitare le regioni «inesplorate» della Germania che produce. Si offre lavoro sui quotidiani greci, magnificando la gioia della tranquillità nelle città di provincia e nelle aree rurali.

Ma l’impatto per gli stranieri non è facile, a cominciare dalla lingua. La regione del Reno-Neckar, nella Germania sud-occidentale, ha assoldato immigrati di vecchia data - e di successo - per convincere i disoccupati di Barcellona a farsi avanti. L’obiettivo è importante, perché a conti fatti, senza l’iniezione di forze fresche di qui alla fine del 2013 solo in quest’area mancheranno 35.000 lavoratori specializzati. Il problema, stando alla ricerca dello Spiegel, sembrerebbe essere soprattutto culturale. Molti sono pronti a trasferirsi a Berlino, ma città come Villingen-Schwenningen non sembrano essere tra le mete preferite dei «Pigs» d’Europa.

Non è solo questione di notorietà. La Bda, la confederazione che unisce i datori di lavoro tedeschi, ha persino pubblicato un manuale di istruzioni per l’uso: come creare una «cultura accogliente». Le municipalità hanno studiato come integrare i nuovi arrivati. Ma ai quindici spagnoli arrivati da Madrid con un volo della Ryanair per visitare le imprese di Papenburg non sono sembrate allettanti le proposte per il tempo libero: giri in biciletta e gare di trattori. Javier Saintmartin, 26 anni, ha resistito per il tutto periodo di formazione a Düren, nel Nord Reno-Westfalia. Gli hanno offerto un lavoro da meccanico, ma alla fine ha salutato tutti e se n’è andato. «I compagni di lavoro sono tutti simpatici», ha scritto in un biglietto di addio. Peccato che cenino alle 6 del pomeriggio e che dopo le 8 di sera la strade siano deserte. Javier è tornato a Siviglia, ha trovato lavoro come spazzino. Ha preferito così. Che non sia una metafora di come la Germania vede l’inguaribile sud d’Europa?

Tedeschi, non cercate forse l'Italia?

Educati alla compostezza e alla riserva voi tedeschi, io lo so, cercate l'Italia.  
Mentre voi costretti nelle regole che vi fanno viaggiare come su binari non immaginate che la vita possa essere diversa. 
L'economia da ragione a voi. 
Il marco prima e ora i bond e l'euro. 
Avete questa e molte altre ragioni. 

Ma poi scappate in vacanza e andate ovunque e andate in Italia. 
Vi lasciate stupire dalle chiacchiere nella coda scomposta, qualche lamentela e la commessa che cerca un compromesso. 

Io la sera ascolto Minuetto di Mia Martini e ritorno l'indomani, accendo le macchine, le fiamme e canto nella mia testa l'abisso di un paese senza troppe regole o dove molte poche sono rispettate: l'Italia. 

Non rimpiango l'ingiustizia che so essere presente. 
L'inequità di molte parti sociali. 
L'arroganza e l'estrema insicurezza quotidiana. 

Ma so che voi cercate proprio l'italia quando dopo calcoli e calcoli vi rendete conto della bellezza di uno sbotto o di un litigio fuori dalle righe epperò sincero. 

Il dolore è quanto di più sincero abbia conosciuto. 

E venite in italia con le creme da sole e quelle per le mani. E cercate proprio di vedere quanto complicata e semplice è al contempo la vita nello stivale. 

Basta un pallone per giocare in una via ma poi non ci sono porte e passano le macchine. Non importa. 

Voi avete molta ragione, direi quasi troppa. 
Ma non esitate. 
Non amate trovarvi impreparati, non assicurati, senza prevenzione, senza la certezza di un paracadute. 

Ma poi venite a cercare la spontaneità quasi che sia una materia prima. 

E non sono forse una bestemmia ed un insulto spontanei? 
Non fischiamo forse qualche volte dietro le gonne corte di turiste ignare? 

Però dietro il fischio c'è un messaggio solo e chiaro. 

Dietro il volto composto no. 

Preferisco cantare quando sono felice con il rischio di sorprendermi ingenuo a piangere nell'infelicità. 
Piuttosto che negare uno e l'altro sentimento perché la locomotiva viaggi più veloce. 

E poi la Giustizia con la G maiuscola non esiste. 

Scoppia una centrale nucleare in Baviera e senza un preciso calcolo finisce tutto. 
Domani qualcuno inneggia contro la minoranza di italiani all'estero e sono un nemico. 

Non è sempre un'onta esprimere se stessi e magari dire delle idiozie. 

Ma davvero chi è politically corrett non pensa idiozie? 

Il riserbo e il pudore non sono talvolta un modo di coltivare l'orgoglio e con esso la competizione? 

Ma io non voglio solo competere. Preferisco canticchiare qualche ritornello e cerco anch'io come voi l'italia, la magnifica e generosa, incoerente bella Italia.


Tratto dal Blog di Italiansonline Savoiardo in Baviera
di danilele




Zane: Mi sá che ormai penso alla tedesca pure io.

16.8.12

Il mio rapporto odio/amore col Belpaese


Marche


Dalle vacanze fatte a Numana e Urbino







31.7.12

Il vangelo secondo Steve Jobs

Oggi siamo andati a guardare una curiosa mostra su Steve Jobs che si tiene in questi giorni a Civitavecchia Alta.
Abbastanza interessante, fatta molto bene, anche se devo dire che ci sono andato quasi per caso e secondo me non vale la pena di fare tanta strada per andarci apposta.

Certo che fá strano vedere in un paese cattolico come l' Italia una mostra al limite della blasfemia all'interno di una chiesa sconsacrata.

La cosa che mi ha emozionato di più è stato un modello originale di Machintosh aperto di cui si vedevano incise al suo interno le firme serigrafate del Team di sviluppo

23.7.12

Pubblicitá di una carrrozeria

Traduzione: Riparazioni di qualitá senza domande imbarazzanti

19.7.12

Citazione

I giorni sono tutti lunghi uguali, la differenza la fá la larghezza.

(Udo Lindenberg-Cantante)

16.7.12

A pesca col Donut

Scommetto che il ciccione a sinistra ci casca per primo

Allenamento

Spero per lei che le altre aperture siano piú strette.

9.7.12

Prime foto del Kaccia




Posto solo foto perché nei video si vede che sono un principiante ;-)

Per tener lontano i Testimoni di Geova


7.6.12

Naltra volta

Un mese fà mi hanno consegnato una nuova Skoda e stamattina mi ha già suonato al campanello la Kripo(Kriminalpolizei).
Stanotte qualcuno mi ha sfondato il finestrino del passeggero e rubato il navigatore.
Era un modello fisso, ma sapevano il fatto loro, l' hanno smontato senza fare un graffio all' interno.
Mi sembra di essere tornato negl' anni 80 quando ci fregavano gli autoradio

6.6.12

Filmhaus Köln



La Filmhaus di Colonia é una specie di scuola del cinema, a cui hanno accesso non solo professionisti o studenti ma anche piccoli videomaker indipendenti(come me).
É un´ istituzione pubblica, fondalmentalmente finanziata dalla cittá di Colonia e dalla regione del Nord-Reno Westfalia(la regione dove hanno sede alcune delle piú importanti reti televisive).

La Filmhaus Köln ha tre scopi:
- Promuovere la produzione audiovisiva(con sostegno organizzativo, finanziario e attrezzature)
- Formare figure professionali
- Divulgare opere cinematografiche (all´interno c´é anche un cinema).

E´un´istituzione molto attiva(viene  portato a termine piú di un corto-mediometraggio al mese, e quasi unica nel suo genere(purtroppo).
É nata nel 1981, e si é trasferita nella sede attuale(una stazione merci restaurata) nel 1996, ma purtroppo nemmeno lei é stata risparmiata dalla crisi e dai tagli alla cultura, non si sá quindi per quanto riuscirá a sopravvivere(proprio ora che l´avevo trovata).

A Febbraio di quest´anno ho partecipato ad una riunione mensile dei soci, ne sono rimasto impressionato, era tutto ben organizzato, ben definito, pragmatico, democratico, produttivo anche se poco artistico, si insomma proprio alla tedesca.
Ho deciso subito di iscrivermi anche se ne ero un po´intimorito, con la speranza che forse anch´io, dopo 1-2 anni, avrei potuto proporre un mio progetto per ottenere un sostegno sottoforma di attrezzature tecniche.
Da allora ho partecipato a tutte le riunioni mensili nelle quali vengono presentati i nuovi progetti, si vedono quelli portati a termine e si cerca di socializzare per aiutarsi a vicenda.

Ed ora vengo al punto.
Ieri sera ho presentato il mio primo progetto ed é stato approvato(tramite alzata di mano dei soci), si tratta del mio primo clip musicale.

Avevo sempre voglia di girarne uno ma non avevo mai trovato una "vittima", si insomma un gruppo o un cantante con un pezzo che mi piacesse, poi finalmente a Marzo ho conosciuto Kima, una cantante corista con la voglia di mettersi in gioco da sola e dopo 2 mesi di brainstorming siamo finalmente riusciti a stendere una storyboard decente, che non é un capolavoro, ma essendo un video no-budget eravamo molto limitati nel nostro estro artistico.

Il sostegno che ho ricevuto dalla Filmhaus é un "Jib", una specie di braccio meccanico su rotaie che mi serve per girare la prima scena introduttiva, per tutto il resto useró la mia attrezzatura che giá possiedo.

Le riprese, tempo permettendo dovrebbero giá iniziare questo fine settimana.




... ecco, adesso mi sono impegnato pubblicamente e quindi sono costretto a realizzarlo veramente(… mi sono autoincastrato di nuovo).

29.5.12

Nessun aumento di suicidi per la crisi

Premettendo che questo é un tema molto delicato voglio farvi leggere questo interessante articolo apparso su Wired, dove viene spiegato che non c´é nessuna relazione statistica tra suicidi e crisi economica.

Spero cosí di far evidenziare una malattia ben piú diffusa e meno considerata, la depressione.

25.5.12