2.1.15

Giorno 25- da Sarria a Portomarin - 22 km.

Oggi parto un po' tardi, alle 10, in fondo é capodanno, sul tragitto incontro una nuova coppia di pellegrini, sembrano pensionati, la loro lingua sembra francese o fiammingo, io me la cavo col tedesco, inglese e spagnolo, ma coi francesi non posso comunicare. 

La sera a Portomarin, vado a mangiare in un ristorantino e re-incontro la coppia di pensionati,  e scopro che non sono francesi, bensí torinesi, lui molto gentilmente mi invita al suo tavolo.  

Parlando del Cammino mi raccontano che hanno sentito di un tipo che non riusciva più a camminare e cosí di é comprato una bici, poi cadendo l'ha rotta, e si è fatto la discesa della Cruz de Hierro con un freno solo.
Evidentemente questo è un periodo dove non succede nient' altro d'interessante sul Cammino. 

Sono gente facoltosa ma alla mano, mi chiedono cosa faccio nella vita ed io pure.  
Lui si chiama Guido, mi dice a voce bassa che hanno una barca.  
Ah che bello, dico io, a vela ?
Lui si guarda in giro e mi dice: non una barca, una banca.

Io ho un attimo di silenzio. 

Lui vede che sono un po' disorientato e mi dice che ci sono anche le banche private, sono più piccole, ha 200 dipendenti.

Come hobby lui alleva pecore suffolk(sono come la pecora Shaun) e lei coltiva zafferano. 
Oggi si sono innamorati della Galizia, gli è piaciuta moltissimo, tutto questo verde, spazi incontaminati, in quel momento mi è venuto in mente l'hospitalero Alessandro che solo ieri sera mi aveva detto come l'odiava.  
Questione di punti di vista. 

Il Cammino é come la livella di Totò, rende tutti uguali.  

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