23.12.14

Giorno 14 - da Burgos a Rabé de las Calzalas - 12 km

Burgos è una tappa fondamentale, ci sono arrivato puntuale, come da programma, ma mi è costato un' infiammazione alle caviglie, sono riuscito ad evitare la febbre, le vesciche, infiammazioni alle ginocchia, stiramenti inguinali, ma il tendine d' Achille m'ha fottuto.


Parto lo stesso, piano piano, stavolta col mio ritmo, vediamo se mi passa. 

Dopo Burgos iniziano le Mesetas, un altopiano lungo oltre 200 km a 900 mt di altezza, monotona, senza alberi, senza ripari, poca acqua, la chiamano la parte psicologica.  

Faccio dei passi brevissimi, non riesco a mettere il tacco oltre la punta dell' altro piede.  

Zoppicando arrivo a Rabè, mi fermo qui, se continuo a zoppicare rischio di lesionare pure l' anca e l' inguine.  

Per fare stí 12 km ció messo 5 ore e mezza, ma la cosa più grave è che i talloni peggiorano.  
È ovvio hanno bisogno di una pausa.  
È assurdo continuare.  

L' hospitalera si offre di portarmi  con lei a Burgos domattina, e da lì prendere un autobus per Leon e fermarmi qualche giorno.  

Il mio volo di ritorno è fissato per il 9 Gennaio, questo è l' unica certezza che ho, fino a lí è tutto un punto di domanda.  

Nel mio piano ho i giorni contati per fare 25 km al giorno, ogni giorno che mi fermo, poi lo devo recuperare con l' autobus.  

Sono l' unico a dormire nell' Albergue, l' hospitalera si chiama Clementina, di nome e di fatto, é dolce, tonda e arancione.  

Clementina non accende nemmeno il riscaldamento, solamente il camino fino alle 22, fuori ci sono -3 gradi, dentro 9.  
Per fortuna ieri ho comprato il sacco a pelo invernale, giusto giusto per un (sacco a) pelo.  

Sono un po' giù, un po' come il primo giorno.  

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