26.12.14

Giorno 16 - da Castrojeriz a Calzadilla de la Cueza - 61 km (in bici)

In bici la tendinite non duole, ma che male al culo, sará la sella, sarà che non sono abituato, ma dopo qualche ora ogni sassolino che finisce sotto una delle 2 ruote lo sento direttamente fino al cervello.  

Martin non mi è molto simpatico, è un po' arrogante, è il tipico "turigrino", cioè un turista che si finge pellegrino solo per fare una vacanza economica, e poi si lamenta che l' ostello è freddo, sporco e si mangia male.  

Ma qui nel Cammino, come nella vita bisogna scendere a compromessi, le Mesetas sono poco abitate, per tutto il giorno non si incontra anima viva, e viaggiare da soli puó essere poco piacevole se non addirittura pericoloso. Quindi cerco di portare pazienza e continuo a sopportarlo.  

È l' unica persona che conosco che di notte scoreggia come se russasse.  

Gli ultimi 17 km sono durissimi, infiniti, sono stanco fisicamente e anche psicologicamente perchè una nebbia fittissima mi impedisce di vedere la strada percorsa e l' arrivo, sono tutto sudato, il sole stà scendendo e la temperatura pure, sottozero.  

Quando d' un tratto appare il nostro paesino, tiro un urlo di gioia con le ultime energie rimaste, probabilmente spaventando i 15 abitanti rimasti.  

L'Albergue è pessimo, ma non ci rimane altra scelta, non ce ne sono altri nel raggio di 2-3 ore.  

Peró non siamo soli, siamo in compagnia delle famose bedbugs.  

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